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La famiglia Emo. Di origini antiche, già nel 997 era a Venezia, trasferita dalla Grecia, per cui
nel 1297 fu ascritta nel rango del patriziato alla serrata del Maggior Consiglio. Ebbe in ogni età
figure eminenti che rivestirono gli incarichi di più alta responsabilità nel governo della Repubblica.
Nel 1536 Leonardo Emo acquista una proprietà in Fanzolo per iniziare a coltivare il mais appena
importato dalle Americhe.
Pochi anni più tardi commissiona ad Andrea Palladio una Villa che non doveva servire per la
villeggiatura, come molte altre nella zona, ma perchè il padrone potesse dimorarvi gran parte dell'anno
e controllare il lavoro.
Nasce così Villa Emo, uno dei più begli esempi di architettura funzionale del Palladio.
Le Barchesse, sottese ai loro estremi dalle due "colombare" sono unite, attraverso i porticati al corpo
dominicale. Questo è collegato alla campagna mediante le ali e la rampa in una parvenza di movimento per
cui, le parti che lo integrano sembrano retrattili che si allungano o si ritirano, a seconda che il
padrone semini o raccolga.
Opera di Alessandro Vittoria è il rilievo in stucco nel timpano dell'atrio, dove due vittorie sorreggono
lo stemma di casa Emo.
L'edificio ebbe radicali restauri intorno il 1744, nel corpo dominicale e nelle barchesse, trasformate
queste da uso rustico a residenza signorile. Nella barchessa di ponente, attigua al corpo centrale,
fu collocata la cappella gentilizia. Successivamente nel sec. XIX anche il giardino mutò l'originale
aspetto rinascimentale in una variazione romanica.
La decorazione di Giovan Battista Zelotti
La decorazione del corpo dominicale avvenne intorno al 1565, concludendo il periodo più felice dello
Zellotti. Infatti, sulla base della lezione del Veronese, egli qui afferma un proprio gusto preordinato
da una logica conduttrice che doveva svolgersi un discorso in forma coerente. L'organismo scenografico
distribuisce gli affreschi secondo un concetto vitruviano, in una veduta prosceniale e in un successivo
spettacolo teatrale. Invero i drammi si realizzano nelle stanze con lo svolgimento delle azioni e degli
ammaestramenti corali.
Di seguito alcuni affreschi di Giovan Battista Zelotti poste all'interno di Villa Emo:
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Amorino volante sul soffitto del vestibolo.
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Allegoria della Terra.
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Allegoria del Fuoco.
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Venere e Adone.
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